Piano C – SyskrackLab & Officine Mediterranee Reagiscono al COVID-19

Chi ci segue sui canali ufficiale ha potuto constatare, Syskrack ha subito dato un risposta al  lockdown che siamo costretti ad affrontare.

Ma cosa sta realmente accadendo?

Tutto è partito da alcune videocall che abbiamo avviato tra i membi interni dell’associazione per farci “compagnia” in questo momento così difficile.

Da creativi, ci siamo subito interrogati su come poter utilizzare le competenze e le tecnologie a nostra disposizione.

Abbiamo deciso di concentrarci soprattutto sulla penuria che riguarda i DPI.

Così abbiamo cominciato a sviluppare delle mascherine stampabili in 3D. Questo è stata la scintilla che ha fatto partire l’incendio. Infatti da quel momento in poi abbiamo iniziato a scandagliare l’Internet alla ricerca di progetti da poter esaminare/realizzare/migliorare per aiutarci.

Ad un certo punto la rete nazionale dei FabLab ha lanciato un’appello a tutti i laboratori affinché si unissero nella realizzazione di dispositivi da donare a tutti coloro che stanno in prima linea.

Il più grande esperimento di co-working diffuso

Grazie alle tecnologie che in tempi di quarantena caratterizzano la vita lavorativa della maggior parte di noi, abbiamo deciso di cominciare a lavorare insieme in maniera diffusa per rispondere all’appello del network.

Così abbiamo rispolverato il progetto Officine Mediterraneeun collettivo che unisse i FabLab, i makers e i privati sotto un unico stendardo al fine di avere il più grande apporto di competenze possibile.

Il progetto ha avuto sin da subito un’eccellente risposta, infatti, dopo appena qualche settimana dall’attivazione del network, abbiamo cominciato a ricevere le prime richieste da parte del personale sanitario.

Il PIANO C

Da un punto di vista produttivo la risposta all’emergenza si può classificare così:

  • PIANO A è rappresentato dalla disponibilità standard delle strutture.
  • PIANO B rappresenta la conversione delle normali linee produttive delle aziende per realizzare dispositivi di cui c’è carenza
  • PIANO C  interviene lì dove i metodi di produzione primaria non riescono a soddisfare a pieno la domanda

Il nostro assetto produttivo è classificabile all’interno del piano C.

Per questo motivo operiamo nella consapevolezza di non voler sopperire alla produzione primaria di dispositivi tecnici, impegnandoci ad intervenire là dove dovesse verificarsi penuria di dispositivi indispensabili.

Cosa stiamo realizzando?

Syskrack ha già tempestivamente completato la richiesta esplicita del personale del 118 della Regione Basilicata, secondo le direttive di un protocollo dell’Ospedale San Carlo di Potenza per la produzione di scudi facciali.

Sono una sorta di caschetto protettivo composto da elementi stampati in 3D e fogli in PVC (disponibili nelle cartolerie).Sono indispensabili a proteggersi dal contagiosissimo “effetto droplet”, ovvero la nebulizzazione di goccioline di saliva a seguito di colpi di tosse.

Ci sono altri progetti in fase di testing e sviluppo, in continua fase di aggiornamento e in condivisione con altre strutture operative sul territorio nazionale. Un esemio sono le valvole 3D utili ad adattare le maschere per la terapia sub-intensiva donate da Decathlon ai presidi ospedalieri, o mascherine più generiche, sempre stampate in 3D, per gli ospedali. Qualcuno sta testando anche un impianto di ventilazione DIY, ricavato da materiali di riciclo e altri progetti fai da te disponibili sul sito di Syscrack.

Update 18 / 04 / 20

  1. Gli scudi facciali o face shield sono in produzione H24 grazie ai makers di tutta la Basilicata e anche in Puglia e Campania.
    Abbiamo 2 magazzini fisici (Potenza e Matera) dove poterli ritirare, previa richiesta a covid@officinemediterranee.it.
    Abbiamo lavorato su questo “remix” per poterlo stampare in meno tempo e con uno spreco di risorse inferiore.
  2. La trasformazione delle maschere Decathlon in DPI con la stampa in 3D dell’adattatore per filtro HME, nonostante il grande impegno dei makers nella ricerca è purtroppo fallita. Una recente ricerca ha purtroppo dimostrato dell’inefficacia e di quanto sia sconveniente utilizzare tale maschera come DPI: https://antwerpdesignfactory.be/decathlon.html
    Dalla ricerca emerge che la maschera non è valida come DPI poichè esiste una perdita d’aria nella maschere e perché ideate per resistere in condizione con una pressione positiva esterna.
    Tuttavia l’utilizzo di tale maschera sul paziente collegato ad un respiratore resta una strada valida ed utilizzabile.
    Il network ha prodotti più di 90 adattatori che purtroppo risultano inutilizzabili. Cercheremo di recuperarli e proveremo a riciclarli al meglio.
    Nonostante la delusione dei makers, non ci scoraggiamo, consapevoli che la ricerca è un campo complesso e anche il fallimento è un risultato e come tale va riportato.
  3. Siamo al lavoro anche per l’aerosolbox: una scatola in “plexiglass” che evita durante l’intubazione del paziente non venga rilasciata saliva all’esterno con pericolo di contagio. E’ già stata consegnata la prima versione al reparto rianimazione all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera.
    Grazie alle collaborazione con l’Open Design School, è stato possibile realizzare 10 pezzi da destinare agli ospedali della Basilicata.

    Qui i link a due articoli che raccontano per esteso l’iniziativa:
    Erodoto 108
    Tutto H24
  4. Continua il testing delle “mascherine” stampate in 3D.
    Per quanto è noto il nostro pensiero riguardo a tale dispositivo, siamo riusciti a testare un materiale speciale basato sul TPU e caricato con il 3% di rame e con un principio nanotecnologico antibatterico: Copper3D.
Aerosol Box - Officine Mediterranee

Abbiamo consegnato nelle ultime settimane:

– 510 scudi facciali per il 118 Basilicata
– 75 scudi facciali per l’Ordine dei Fisioterapisti
– 90 adattatori per maschere Decathlon alla Regione Basilicata
– 30 valvole Charlotte e Dave per maschere Decathlon alla Regione Basilicata
– 10 scudi facciali alla Residenza Protetta per Anziani “Sant’Antonio” a Colobraro (MT)
– 12 scudi facciali alla Guardia Medica di Potenza
– 70 scudi facciali al “Don Uva” di Potenza
– 5 scudi facciali ai medici del Consultorio Ginecologico di Potenza
– 1 Aeorosol Box per l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera
– 20 scudi facciali al gruppo Volontariato Protezione Civile “Falco” di Bacoli (NA)
– 10 scudi facciali a “Flegrea Lavoro” di Bacoli (NA)
– 5 scudi facciali all’associazione “Pozzuoli Solidale” di Pozzuoli (NA)
– 35 scudi facciali al reparto Geriatria dell’Ospedale “San Carlo” di Potenza
– 10 scudi facciali al reparto Ematologia dell’Ospedale “San Carlo” di Potenza
– 2 scudi a medici dell’Ospedale di Policoro
– 4 scudi a medici di famiglia di Policoro e Potenza
– 6 scudi ai medici di famiglia di Grassano
– 17 scudi alla Protezione Civile di San Giorgio Jonico
– 10 scudi al Tribunale del Malato di Policoro

Nella prossima settimana prevediamo il completamento e la consegna di altri 1000 pezzi circa.

Chiunque avesse bisogno (per motivi comprovati di lavoro) di scudi facciali o di altro tipo di supporto, può scrivere direttamente a covid@officinemediterranee.it

Siamo al lavoro H24 7 giorni su 7, sempre in collegamento con il network. Invitiamo chiunque a contattarci, a tesserarsi e a partecipare.

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IBAN: IT82S0306909606100000153906
INTESTATARIO: APS Syskrack Giuseppe Porsia
BANCA: Intesa Sanpaolo
CAUSALE: Contributo Emergenza COVID-19

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