I limiti della democrazia costituzionale

I limiti della democrazia costituzionale

Il termine democrazia proviene dal greco antico, ed è la commistione di due parole: Démos (popolo) e krátos (potere).

Per popolo s’intende una collettività di individui accumunati dalla medesima cittadinanza.

Per potere s’intende la facoltà di porre in essere determinate condotte, attive o passive, che si concretizzano tramite una serie di atti che possono essere indirizzati a tutti i soggetti di diritto, o ad una cerchia di questi, o ancora ad un singola persona fisica o giuridica.

Sono diverse le fonti del potere, come la legge, l’ordine dell’autorità, la consuetudine.

Queste sono a loro volta ordinate gerarchicamente, in una sorta di piramide, dove all’apice troviamo la Costituzione.

Essa è opera delle più autorevoli menti del secondo dopoguerra, le quali hanno positivizzato i principi fondamentali, i diritti ed i doveri dei cittadini, e l’ordinamento della Repubblica.

L’articolo 1 prevede testualmente che «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»

Parafrasando, la Costituzione riconosce la democrazia come lo strumento attraverso il quale si esercita il potere, che spetta di diritto al popolo. Tale potere è sottoposto a dei confini invalicabili derivanti dalla Costituzione medesima e dall’ordinamento internazionale.

Vi sono due forme di democrazia: Rappresentativa e diretta.

La prima si basa su una delega di poteri dei cittadini verso altri cittadini, al quale è affidato di esperirli nell’interesse comune. La seconda invece si basa sull’esplicazione di un potere diretto ad ottenere determinati effetti. L’esempio per eccellenza è il referendum approvativo ex art.138 Cost.

La democrazia rappresentativa riconosce la presenza di un elettorato attivo (capacità di eleggere) ed un elettorato passivo (capacità di essere eletti).

Ma vi sono alcuni limiti:

⁃ Limiti di età per eleggere ed essere eletti.
⁃ Il godimento dei diritti politici, i quali possono essere limitati, ad esempio non è candidabile chi ha riportato una condanna definitiva per determinati delitti.
⁃ IncompatibilItà tra ruoli, ad esempio non è possibile far parte di un Consiglio regionale e la Camera dei deputati.

Tutto appare logico e razionale, vero?

Eppure perché siamo l’ultimo Stato a crescere economicamente nell’eurozona?

Perché un giovane su sei non riesce a capire il contenuto di un testo?

Perché spendiamo in istruzione e ricerca meno delle media europea?

Perché bisogna aspettare mesi per fare una visita sanitaria?

Perché il costo delle opere pubbliche in Italia è il triplo rispetto alla Francia o alla Germania?

La risposta è tanto semplice quanto banale, ossia per l’aberrante inettitudine dei governanti. Ma bisogna andare in profondità, alla radice del problema: la democrazia.

democrazia costituzionale

Lo so, è una frase forte, impopolare nell’attuale linguaggio politico, ma così strutturata porterà al collasso.

Attenzione, questo non vuol dire che si debbano abbandonare le garanzie insite in un sistema democratico in favore di uno autoritario. Tutt’altro.

Ciò che è necessario, è porre dei filtri adeguati al nostro tessuto sociale.

Partiamo da un dato, inoppugnabile: per lavorare per lo Stato è necessario il superamento di un concorso che attesti le competenze del candidato.

Si pensi al magistrato, al medico, il docente, il finanziere e cosi via.  Ma per diventare sindaco, consigliere regionale, parlamentare o ministro non è necessario alcun concorso o alcun titolo di studio minimo.

Voi vi fareste operare al cuore da un idraulico? O salireste su un aereo pilotato da un architetto? Vi fareste progettare casa da un letterato? Se avete un problema legale vi affidate al barista? No, assolutamente no, perché è irragionevole.

Perché ogni consociato ricopre una posizione adeguata alle sue competenze, o almeno questo è quello che dovrebbe essere. Invece in Italia si può diventare Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca senza averla mai vista l’Università. Si può diventare Ministro della Giustizia con il liceo scientifico.

O Presidente del Consiglio con il liceo classico.  Si può disporre del potere legislativo diventando parlamentari con la licenza media.

i limiti della democrazia costituzionale

Perché un giovane laureato deve scappare all’estero per fare ricerca, o preparare i Big Mac?

Perché in questo paese non diamo valore alla competenza.

Dopo l’emergenza Covid-19 saremo chiamati a votare per il referendum che riduce il numero di parlamentari da 945 a 600, ma stiamo affrontando il problema sbagliato.

Il problema non è la quantità, bensì la qualità dei rappresentanti. I cittadini dovrebbero votare con le preferenze, non con le liste bloccate. Per essere eleggibili bisogna essere ingegneri, informatici, giuristi, medici, letterati, psicologi, economisti, fisici, chimici, architetti.

Non basta aver compiuto 25 anni di età, il diritto ad essere eletti deve essere guadagnato.

Le camere democratiche dovrebbero popolarsi delle persone più dotte, delle menti più brillanti che la nostra società può offrire.

Ci hanno convinto che il legislatore sia un lavoro eseguibile da chiunque, che il potere appartenga a tutti, egualmente.

Ma il potere nelle mani sbagliate porta alla distruzione, Nerone docet.

rompi il sistema, studia!

Decenni di incapacità strutturale del Parlamento, nonché l’opportunismo di qualche governante ha portato l’Italia ad essere il fanalino di coda dell’Europa.

L’Italia di Pirandello, Leopardi, Manzoni.

L’Italia di Galileo Galilei, di Leonardo da Vinci, Rita Levi-Montalcini.

L’Italia che ha dato luce alla prima Università d’Europa, con Bologna, nel 1088, si ritrova ad avere ricercatori precari.

Però ehi, c’è un antitesi, ossia che la laurea non è sinonimo di intelligenza.

Ed è cosi, ma oramai cosa abbiamo da perdere?

Quando si tocca il fondo non si può far altro che risalire, o almeno provarci.

Vito Coviello

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.