[ S P A Z I O E D G A R ]
Non è tutto ciò che vediamo, o ciò che ci sembra di vedere, soltanto un sogno dentro il sogno?
Edgar per Edgar Allan Poe. Un tributo allo scrittore inglese e alla via dell’orrore e del perturbante che ha aperto con le sue opere.
Spazio Edgar è uno spazio/tempo di interazione fra macchine sensibili e umanità liminali, captate sulla soglia dell’abbandono delle cornici emotive della quotidianità. In questo luogo ri-creato si assiste al rapporto fra uomini e tecnologie interattive capaci di stimolare reazioni emotive e di rigenerarsi in base a queste stesse delle reazioni. Spazio Edgar è, infatti, un’area di proiezione modulata dallo stesso spettatore.
La riflessione sarà sul doppio, sul gemello che ognuno di noi nutre nel proprio intimo, sulla materializzazione inaspettata e in forma visiva che produrranno le macchine immergendoci in una esperienza non-ordinaria di identificazione sbilenca col proprio essere, tanto da averne paura!
Descrizione

L’idea è nata dall’incontro di due differenti approcci al mondo del digitale, di due laboratori: il Syskrack Lab e quello degli amici di Coolframe.
Marco Paladino, co-founder di Coolframe, esperto modellatore 3D e vj, assiste ai nostri progressi nell’uso dell’accessorio per console di gioco Microsoft Kinect come scanner 3D a basso costo, specie dopo averci visto all’opera durante il 3rd Impact a Matera, grazie a Rabatanalab. Da lì, l’idea: collegare le esperienze diverse dei due laboratori attraverso un video mapping in cui l’utente è tenuto ad interagire con la proiezione e/o con l’ambiente e sulla base di questo modulare il video mapping stesso. Un’idea abbastanza embrionale ma che è servita a stimolare la curiosità della community per iniziare a muovere i primi passi.
Primi test
Dopo una prima fase iniziale di studio, i primi test sono iniziati in occasione del Syskrack 3Days 2017, attraverso l’installazione di una sorta di “vetrina interattiva” dei premi della Lotteria Syskrack. L’idea era quella di confondere l’utente o ancor meglio di stupirlo, “hackerando” quello che poteva essere l’ordinario concetto di una vetrina espositiva. E’ bastato proiettare la sagoma degli ignari utenti insieme ad un mix di effetti per poterne catturare lo stupore.
In questa prima fase abbiamo usato il linguaggio processing ed il framework open source Kinect Projector Toolkit.
La seconda fase di test del sensore e del framework è avvenuta durante la seconda edizione di Digital Doors 2 a Villapiana (CS). Durante questi 3 giorni dedicati alle arti digitali abbiamo potuto testarne le potenzialità. E’ di fatti emerso l’applicabilità a qualsiasi contesto: dai vernissage a feste di ogni genere. La combinazioni di questi due elementi ci permette di adattarci a qualsiasi contesto ed ambientazione, stimolando continuamente un’interazione con il pubblico e suscitando stupore.
Installazioni
Grazie alla potenza del network delle Officine Mediterranee, che lega tutte le realtà innovative ed indipendenti come noi, Rabatanalab ci presenta l’occasione di testare Spazio Edgar in un evento degno di nota. La presentazione ufficiale del progetto è infatti avvenuta durante l’evento: Le Strade del Paesaggio presso il Museo del Fumetto di Cosenza. Lasciamo giudicare a voi il successo di questa primissima installazione, che ci ha regalato tanti nuovissimi spunti per le prossime installazioni.
Sviluppi futuri
L’idea è quella di ampliare le funzionalità del sensore di movimento, e di modulare in modo più profondo e complesso il mapping in base agli spostamenti dell’utente. Stiamo già sperimentando altri linguaggi e framework, probabilmente preferiremo Unity a tutti gli IDE, motori e framework utilizzati finora. Quello che ci è chiaro è che Spazio Edgar è soltanto l’inizio di questo nuovo modo di hackerare luoghi, eventi, mostre e musei. Abbiamo già delle nuove ispirazioni per i prossimi autori da citare, tra i tanti spicca il nome di Lovecraft anche se Edgar rappresenterà per noi sempre un importante punto di riferimento.
Contributors
Marco Paladino [Cool Frame Lab]
Giuseppe Liuzzi